mercoledì 12 giugno 2019

Rischio ambientale


L’ingegneria ambientale e la prevenzione del rischio

Sempre di più si sta diffondendo l’allerta del rischio ambientale: surriscaldamento globale, inquinamento, buco nell’ozono, ecc.
L’ambiente è ciò che ci circonda e ogni rischio viene dunque dall’ambiente, ma questo a sua volta è modificato dall’azione umana. Ecco perché quando si parla di rischio è importante precisare che si tratta di rischio ambientale “oggi”. Quando la specie umana non era ancora comparsa e dove anche adesso è assente il rischio (almeno dal nostro punto di vista) era ed è pari a zero.
Ai rischi “naturali” abbiamo aggiunto inquinamento (atmosferico, idrico, termico, del suolo, acustico, luminoso, elettromagnetico), emissioni di gas a effetto serra, impianti industriali, deforestazione, dighe, infrastrutture, … Abbiamo, insomma, enfatizzato molti fenomeni naturali (si pensi ad esempio agli eventi meteorologici estremi o al dissesto idrogeologico) e introdotto nuovi rischi, con una accelerazione di tipo esponenziale e conseguenze sociali sempre più gravi. [8]
In questo l’ingegneria ci può dare una grossa mano.
L'ingegnere ambientale sfrutta competenze ingegneristiche per risolvere problematiche legate all'ambiente. Previene, controlla e minimizza gli effetti nocivi delle attività dell'uomo o i danni che possono derivare da eventi naturali eccezionali e promuove la gestione consapevole del territorio, lavora per rilevare, analizzare, prevenire e contenere i rischi legati alla cattiva gestione dell'ambiente, naturale e costruito e delle risorse naturali.
Il concetto di rischio si riferisce in modo generale alla possibilità che qualche evento negativo si realizzi. Esso può essere volontario (deliberatamente assunto da un individuo) o involontario (assunzione del rischio non controllabile dall’individuo). Per rischio ambientale ci si riferisce alla probabilità che si abbia un danno in seguito all’esposizione ad un pericolo connesso all’ambiente. Al fine di intraprendere azioni per evitare o minimizzare un rischio (risk management) è necessario effettuarne un’accurata analisi.
L’analisi si compone di due fasi: valutazione del rischio e controllo del rischio.
·       Identificazione del pericolo attraverso ricerche scientifiche e raccolta dati (gli scienziati analizzano una relazione causale tra un agente inquinante ed effetti negativi sull’ecologia/salute)
·       Analisi della risposta alla dose (valutazione dei danni derivanti dall’esposizione a diverse dosi di un agente inquinante)
·       Analisi dell’esposizione al rischio (fonte dell’agente inquinante, livello di concentrazione dell’inquinante alla fonte, percorso dell’inquinante tra la sorgente e la popolazione/ecosistema esposto, esposizione della popolazione all’esposizione)
·       Caratterizzazione del rischio (descrizione del rischio a livello sia qualitativo che quantitativo)
Il controllo del rischio prevede la determinazione del “rischio accettabile” e la valutazione e selezione degli strumenti di politica.
Nel processo di analisi vengono utilizzate competenze multidisciplinari (chimica, biologia, ingegneria, geologia, economia, …). [7]

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