L’ingegneria ambientale e la prevenzione del
rischio
Sempre di più si
sta diffondendo l’allerta del rischio ambientale: surriscaldamento globale,
inquinamento, buco nell’ozono, ecc.
L’ambiente è ciò
che ci circonda e ogni rischio viene dunque dall’ambiente, ma questo a sua
volta è modificato dall’azione umana. Ecco perché quando si parla di rischio è
importante precisare che si tratta di rischio ambientale “oggi”. Quando la
specie umana non era ancora comparsa e dove anche adesso è assente il rischio
(almeno dal nostro punto di vista) era ed è pari a zero.
Ai
rischi “naturali” abbiamo aggiunto inquinamento (atmosferico, idrico, termico,
del suolo, acustico, luminoso, elettromagnetico), emissioni di gas a effetto
serra, impianti industriali, deforestazione, dighe, infrastrutture, … Abbiamo,
insomma, enfatizzato molti fenomeni naturali (si pensi ad esempio agli eventi
meteorologici estremi o al dissesto idrogeologico) e introdotto nuovi rischi,
con una accelerazione di tipo esponenziale e conseguenze sociali sempre più
gravi. [8]
In questo l’ingegneria
ci può dare una grossa mano.
L'ingegnere
ambientale sfrutta competenze ingegneristiche per risolvere problematiche
legate all'ambiente. Previene, controlla e minimizza gli effetti nocivi
delle attività dell'uomo o i danni che possono derivare da eventi naturali
eccezionali e promuove la gestione consapevole del territorio, lavora per rilevare, analizzare, prevenire e contenere i rischi legati alla cattiva
gestione dell'ambiente, naturale e costruito e delle risorse naturali.
Il concetto di rischio si riferisce in modo generale
alla possibilità che qualche evento negativo si realizzi. Esso può essere
volontario (deliberatamente assunto da un individuo) o involontario (assunzione
del rischio non controllabile dall’individuo). Per rischio ambientale ci si
riferisce alla probabilità che si abbia un danno in seguito all’esposizione ad
un pericolo connesso all’ambiente. Al fine di intraprendere azioni per evitare
o minimizzare un rischio (risk management) è necessario effettuarne un’accurata
analisi.
L’analisi si
compone di due fasi: valutazione del rischio e controllo del rischio.
·
Identificazione del
pericolo attraverso ricerche scientifiche e raccolta dati (gli scienziati
analizzano una relazione causale tra un agente inquinante ed effetti negativi
sull’ecologia/salute)
·
Analisi della risposta
alla dose (valutazione dei danni derivanti dall’esposizione a diverse dosi di
un agente inquinante)
·
Analisi dell’esposizione
al rischio (fonte dell’agente inquinante, livello di concentrazione dell’inquinante
alla fonte, percorso dell’inquinante tra la sorgente e la
popolazione/ecosistema esposto, esposizione della popolazione all’esposizione)
·
Caratterizzazione del
rischio (descrizione del rischio a livello sia qualitativo che quantitativo)
Il controllo del
rischio prevede la determinazione del “rischio accettabile” e la valutazione e
selezione degli strumenti di politica.
Nel processo di
analisi vengono utilizzate competenze multidisciplinari (chimica, biologia,
ingegneria, geologia, economia, …). [7]
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